Le prime anticipazioni dal Torino Film Festival 40

“Essere arrivati a 40 è un traguardo non indifferente”, esordisce il presidente del Museo Nazionale del Cinema Enzo Ghigo nel presentare a Roma il quarantennale del Torino Film Festival. “A volte ritornano, si potrebbe dire, ringraziando il qui presente Stefano Francia Di Celle per quanto ha fatto in questi due anni (ora è tornato in Rai è forse è più tranquillo) sono felice di presentare il nuovo direttore, Steve Della Casa. Vogliamo che lui porti elementi di forte novità, per contenuti e per coinvolgimento della città, senza ovviamente dimenticare la forte anima del festival”.

A Roma è presente anche il direttore del Museo, Domenico De Gaetano: “Più che una conferenza stampa questo è un incontro tra amici, essere qui vuol dire presentare il nuovo – si fa per dire – direttore, pronto a regalarci un’edizione divertente e spumeggiante”.

Il Torino Film Festival numero 40 si svolgerà dal 25 novembre al 3 dicembre, con un budget di circa 1,8 milioni, nei cinema Massimo, Romano, Greenwich e Centrale. “Come Dumas, torno 20 anni dopo sul luogo del delitto, in un periodo si spera meno drammatico dei 2 anni di Stefano Francia, che con grande cura e grande intelligenza ha guidato il Tff. C’è la guerra, però, e dobbiamo tenerne conto: il festival è vivo, si confronta con ciò che ha intorno e ne viene influenzato”.

“Ma non dimentichiamo l’elemento di festa, come ha sempre pensato Gianni Rondolino, uno dei padri fondatori di questo evento. Festa non significa solo ridere e darsi pacche sulle spalle, ma vivere con intelligenza le sollecitazioni che ci può dare il cinema”.

Primo grande ospite annunciato è la star di “Arancia Meccanica” – di cui ricorre quest’anno il cinquantennale – Malcolm McDowell, già attore in “Evilenko” per David Grieco che è uno dei tanti nomi nuovi dello staff del festival.

“Ci sarà anche il western, mia grande passione, con sei classici che nessuno ha mai visto: vi segnalo un curioso film del 1939 in cui tutti gli attori sono nani. E poi il documentario, che è da sempre tradizione del Tff e di cui mi occuperò personalmente perché abbia il ruolo che merita”.

L’inaugurazione (“Sarà in diretta e sorprendente”) sarà al Teatro Regio. Altri nomi dal programma: gli omaggi a Luc Merenda e Antonio Bido, un tappeto rosso riservato a “persone note che abbiano qualcosa da dare e da dire al pubblico. Voglio un festival nel quale la gente si diverta, voglio intercettare il pubblico che va al cinema magari una volta l’anno, studenti e pensionati, stiamo pensando ad abbonamenti a prezzi stracciati per le mattine e il primo pomeriggio”.

Verrà allestita anche una “casa festival”, in cui far incontrare pubblico e ospiti, ci sarà una collaborazione con le nuove Gallerie d’Italia e molto altro: un concorso di podcast, uno sguardo alla storia del Tff con il restauro del film “Notti selvagge” di Ciryl Collard. “I festival devono servire ai film, non il contrario, devi essere utile perché i film conquistino un pubblico, ottengano visibilità. La concorrenza degli altri festival non mi preoccupa. Su eventuali embarghi a cineasti russi sono contrario. Inoltre, avremo uno spazio importante per le serie delle piattaforme”.

Nel corso di Torino Film Industry insieme all’esercente Gaetano Renda verrà organizzato un convegno sulla centralità della sala, “Dopo oltre 500 giorni di chiusura il pubblico è sparito: bisogna fare qualcosa”.