Dopo oltre sei mesi di pausa, valutazioni ed assestamenti dalla chiusura della 1° edizione, il Disability Film Festival organizzato da Associazione Volonwrite torna in sala con una nuova iniziativa che lo proietta direttamente verso il prossimo capitolo, previsto per la primavera del 2023.
Dal desiderio di mantenere il contatto con il suo pubblico più affezionato, consolidando le proprie partnership culturali e creandone di nuove, è nata la minirassegna Tag uɘ if you can: tre eventi, tre proiezioni speciali tra il 2022 e l’inizio del prossimo anno, tre storie in continuità con il focus identitario che aveva contraddistinto la selezione della prima edizione. Con l’intento di cercare un terreno comune tra i pubblici, le presentazioni saranno in collaborazione con diverse realtà culturali del territorio per concretizzare un approccio intersezionale necessario perché il confronto sia inclusivo e non settario.
Il primo appuntamento è in programma sabato 28 maggio alle ore 21, serata in cui il DFF sarà ospite di uno degli appuntamenti mensili nella Sala 3 “Mario Soldati” del Cinema Massimo di Seeyousound, il prestigioso festival torinese di cinema musicale giunto quest’anno alla sua ottava edizione. I due festival presenteranno congiuntamente Breaking out di Michael McCormack, il racconto della vita e della carriera del cantautore irlandese Fergus O’Farrell, leader della band Interference dalla seconda metà degli anni ’80 fino alla sua morte avvenuta nel 2016 a soli 48 anni. Una carriera lunga trent’anni grazie a una voce definita come “l’anima regale di un’aquila intrappolata in un corpo limitato” (dalla distrofia muscolare diagnosticata da bambino) dal celebre collega Glen Hansard, uno dei suoi amici più stretti.
Il documentario di McCormack restituisce il racconto di una vita dedicata alla musica, facendo scoprire agli spettatori un differente modo di percepire la realtà e la ricerca della perfezione. Se la perfezione coincidesse con l’apice della fama, infatti, nella storia di Fergus O’Farrell sarebbe la partecipazione a una colonna sonora da Oscar (con il brano Gold inserito in Once di John Carney); se invece riguardasse la capacità di fare della musica lo strumento per connessioni umane profonde, la carriera di O’Farrell potrebbe essere considerata esemplare.
Breaking Out è un viaggio lungo dieci anni al fianco di Fergus, fantasma ed angelo custode tra exploit e battute d’arresto di una vita-carriera scandita quanto governata dall’urgenza di raccontare la profondità di un’esistenza fatta di relazioni sociali ed affettive profonde. In questo scenario, la musica si erge a strumento di racconto di un universo interiore in cui l’istinto si muove alla ricerca del fiato necessario a cantare ogni verso come fosse l’ultimo, nell’instancabile sforzo profuso nel non alterare il timbro dorato di una voce inspiegabilmente magnetica, medium di una densità di pensiero non comune.
Il consolidamento della collaborazione tra DFF e SYS rappresenta nel migliore dei modi la volontà di “unire le forze”, attivando sinergie in grado di evolversi ed espandersi: «Per noi – afferma la Direttrice Artistica del Disability Film Festival Carmen Riccato – è un onore essere ospiti di uno dei festival più importanti della nostra città: con Carlo Griseri siamo amici da tempo, nutriamo stima e fiducia reciproche. Nonostante operiamo in ambiti diversi della Settima Arte, ci accomuna la convinzione che la normalità non esista, che siano le eccezioni a creare le storie e che lo sguardo dello spettatore sia ciò che completa il lavoro stesso del film nell’offrire una prospettiva non univoca sulla Realtà. Come DFF siamo felici di poter proporre un film in cui la musica e la voce sono il centro della vita e del destino del protagonista, la cui disabilità non scalfisce mai la sua potenza comunicativa ed empatica di musicista e performer. Ci auguriamo possa essere la prima di altre collaborazioni tutte ancora da costruire».