Susanna Nicchiarelli: “Chiara donna rivoluzionaria”

Susanna Nicchiarelli, in sala con il suo ultimo lavoro, Chiarain Concorso a Venezia 79, incontrerà, insieme alla protagonista Margherita Mazzucco, il pubblico del cinema Massimo domenica 11 dicembre alla proiezione serale dell 20.30.

«Si è sempre raccontata la storia di Chiara come sfondo della vita di san Francesco, di lei abbiamo avuto solo un’immagine angelicata o comunque marginale, mi incuriosiva nche per questo. Quando ho diretto “Nico, 1988” non pensavo che avrei fatto poi “Miss Marx” e questo film, ma ho scoperto nelle mie ricerche personaggi storici che avevo voglia di raccontare, che hanno da dire cose rispetto al contemporaneo. Ognuna di loro rappresenta qualcosa di diverso: Nico il rapporto con l’arte, Eleonor Marx con filosofia e politica e Chiara con la religione. Anche se questo per me è il mio film più politico, tutte loro andavano contro il potere maschile: Chiara però è l’unica che vince».

«Chiara era una donna che con la sua radicalità non negoziabile aveva messo in imbarazzo la Chiesa ancora più di Francesco, perché era una donna e le sue richieste, di povertà e di annullamento delle gerarchie, non potevano essere accettate. Nei conventi le donne sparivano dalla società, non era pensabile che diventassero un esempio di vita, e all’interno di quelle mura le ricche dominavano sulle povere, non c’era parità. La sua figura è stata difficile da mettere nei ranghi anche a posteriori, la sua intenzione era profondamente rivoluzionaria».

«Margherita Mazzucco l’ho scoperta come tutti guardando “L’amica geniale”, dove interpretava Elena. Lei ha un carisma molto particolare, in ogni generazione di attrici solo poche hanno questo magnetismo. Anche se è molto timida, sta sulle sue, ha un’intelligenza e una forza particolari, aveva solo 19 anni quando le ho fatto il provino (Chiara ne aveva 18 quando ha iniziato il suo cammino): è come una bambina ma ha una saggezza profonda». 

«Ho scelto il musical perché era importante per me raccontare l’aspetto gioioso di questo movimento, la scelta francescana di spogliarsi di tutto è la celebrazione dell’essenza umana più vera. Ho usato come riferimenti musical come “Hair” e “Jesus Christ Superstar”: la danza è la celebrazione del corpo, loro stessi cantavano, erano ragazzi giocosi».

Articolo di Carlo Griseri