Il Piemonte è fra i protagonisti del 71. Trento Film Festival

Il 71. Trento Film Festival torna ad animare il capoluogo trentino dal 28 aprile al 7 maggio 2023, portando con sé uno scorcio di Piemonte ed indagando temi cruciali per il destino delle Alpi. Uno fra tutti, la difficile situazione dei cambiamenti climatici.

Il documentario “Karma Clima” di Michele Piazza racconta, un anno dopo, l’innovativo progetto discografico dei Marlene Kuntz, registrato in tre residenze diverse fra ottobre e novembre 2021, con lo scopo di riqualificare i territori del cuneese di Ostana, Piozzo e la Borgata Paraloup di Rittana. Una “music factory” dall’obiettivo virtuoso di sensibilizzare la percezione comune in merito a temi fondamentali come il cambiamento climatico: una forza distruttiva che sta spingendo la Terra, le specie animali e l’umanità intera verso un punto di non ritorno.

Il film sarà proiettato in anteprima mondiale per la sezione “Proiezioni speciali” il 30 aprile alle 17.15 presso il cinema Modena di Trento, con replica il 3 maggio alle 15.

Di crisi climatica si parlerà anche il 30 aprile alle 20.30, presso l’auditorium Santa Chiara, durante l’evento “Arrampicarsi all’inferno”: il climatologo torinese Luca Mercalli dialogherà con alpinisti di grande esperienza, in un succedersi di testimonianze, reading, riflessioni, dati statistici, uno sguardo al passato glaciale delle Alpi, ipotesi sul futuro e strategie da adottare nell’immediato.

Se il volto della montagna sta cambiando di fronte alla crisi climatica, anche il ruolo della donna ha subito delle trasformazioni: il 2 maggio alle 17.30, presso il dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, il convegno “Alpiniste, genitorialità e rischio” intende riflettere, anche grazie al contributo di Linda Cottino, giornalista piemontese e storica dell’alpinismo, sull’uguaglianza di genere in montagna, concentrando lo sguardo su come è stata percepita negli anni, nell’ambito sociale e culturale, la figura di madre e alpinista rispetto a quella del padre.

Una madre, sempre in ritardo e un po’ sgangherata per sua stessa ammissione, è anche protagonista, insieme al figlio curioso, del libro che verrà presentato il 4 maggio alle 16.30 nel salotto di MontagnaLibri in piazza Fiera: “Montagna si scrive in stampatello” di Davide Longo, edito da Cai e Salani Editore. Madre e figlio, partiti alla volta delle Dolomiti, impareranno a cogliere sfide apparentemente impossibili: quelle grandi che cambiano il modo di vedere il mondo e quelle piccole che cambiano noi e chi ci sta intorno.

Di famiglia parla anche il film d’animazione “Manodopera” del regista Alain Ughetto, presentato nella sezione “Anteprime”. In un villaggio ai piedi del Monviso, vivono i nonni del regista, Luigi e Cesira, che un giorno decidono di attraversare le Alpi per cominciare una nuova vita in Francia: un film d’animazione “passo uno” che ricostruisce le origini italiane del suo regista e che sarà presentato in anteprima mondiale il 3 maggio alle 21, presso il cinema Vittoria.

Il rapporto di un regista con la propria famiglia sarà poi al centro del documentario “Innesti” di Sandro Bozzolo. Nel Piemonte meridionale, Bozzolo ripercorre il suo rapporto personale con il padre Ettore, ex casellante autostradale e castanicoltore: un uomo in grado di commuoversi davanti all’immensità della foresta, dove recupera secolari castagneti abbandonati.

Il film sarà proiettato per la sezione “Terre alte” il 29 aprile alle 21.30 presso il cinema Modena, con replica il giorno successivo alle 14.45.

Infine, di futuro e rinascite si parlerà anche il 5 maggio alle 19, in piazza Battisti, dove per il ciclo d’incontri “Un’ora per acclimatarsi” il presidente generale del Cai Antonio Montani, originario di Verbania, rifletterà su come spopolamento, turismo di massa e crisi climatica stiano provocando un’enorme pressione antropica sulle montagne di oggi, spingendo organizzazioni come il Cai ad essere i nuovi portavoce per ripensare il nostro rapporto con la montagna.