Vedremo mai un film in pellicola 70mm in sala a Torino?

Alla Mostra del Cinema di Venezia il regista Brady Corbet ha vinto il Leone d’argento – Premio speciale per la miglior regia: ora il suo film The Brutalist, interpretato da Adrien Brody, è in prima visione in tre cinema italiani (il Cinema Lumière della Cineteca di Bologna, il cinema Quattro Fontane di Roma e l’Arcadia di Melzo in provincia di Milano), in copia pellicola 70mm e in anteprima rispetto all’uscita nazionale prevista da giovedì 6 febbraio (in proiezione digitale, come tutti i film che escono normalmente in sala).

Non è la prima volta che un film esce anche in Italia in questa versione (da Tarantino a Nolan, gli autori che puntano sull’effetto della proiezione in una pellicola così unica sono sempre più numerosi): Torino è sempre esclusa da questi eventi. Perché? Risposta semplice: nessuna sala in Italia – a parte le tre citate – ha la possibilità di proiettare in quel modo. Qualche voce potrebbe levarsi, a questo punto: ma noi abbiamo il Museo Nazionale del Cinema e un multisala, il cinema Massimo, di sua competenza, perché non si attrezza? 

La cosa è meno semplice di quanto possa sembrare. Anche se un cinema, come è il Massimo, è ancora attrezzato per la proiezione in pellicola, il classico 35mm è (banalmente) grande la metà di un 70mm. E’ grande la metà la pellicola, e i proiettori che servono per il 70mm hanno, rispetto a quelli “classici”, maggiori dimensioni ed enorme peso (e magari anche necessità di uno schermo più grande di quelli che abbiamo a Torino). E inoltre, sicuramente sono anti-economici.

L’unica speranza dei torinesi sarebbe appunto il cinema Massimo, ma… abbiamo chiesto a Grazia Paganelli, responsabile dell’area cinema del Museo. “Purtroppo le cabine del cinema Massino non sono abbastanza grandi per dotarsi anche del proiettore 70mm. Oltre ai proiettori digitali abbiamo nelle cabine di sala 1 e 3 il 35mm e il 16mm. Non c’è spazio. La cabina della sala 2 è ancora più piccola. C’era un proiettore 70mm prima dell’avvento del digitale…“. Per ora, quindi, nessuna speranza.

SINOSSI DI “THE BRUTALIST”: In fuga dall’Europa del dopoguerra, il visionario architetto László Toth arriva in America per ricostruire la sua vita, il suo lavoro e il suo matrimonio con la moglie Erzsébet, dopo essere stato costretto a separarsi durante la guerra da confini e regimi mutevoli. Da solo in uno strano nuovo paese, László si stabilisce in Pennsylvania, dove il ricco e famoso industriale Harrison Lee Van Buren riconosce il suo talento per l’edilizia. Ma potere ed eredità hanno un prezzo elevato…

Articolo di Carlo Griseri