Speciale Ida Lupino con proiezione di ‘Outrage’ lunedì 14 aprile

AIACE Torino organizza, lunedì 14 aprile, al Cinema Classico, alle ore 20.30, una serata dedicata a Ida Lupino e a uno dei suoi film più dirompenti, Outrage (La preda della belva, 1950), che sarà introdotto dagli interventi della prorettrice dell’Università di Torino Giulia Carluccio, del critico cinematografico Paolo Mereghetti e della regista Costanza Quatriglio. L’iniziativa intende riportare all’attenzione del pubblico una delle figure femminili più all’avanguardia, e allo stesso tempo, più trascurata nella storia del cinema classico hollywoodiano. Attrice e poi regista, unica donna in grado di esprimersi liberamente dietro la macchina da presa nel clima repressivo e puritano degli anni ’50 anche grazie alla creazione di una propria casa di produzione indipendente, Ida Lupino si attenne al genere melodrammatico, allora in voga, ma fu in grado di romperne i clichés affrontando nei suoi film temi per l’epoca scabrosi, controversi e interdetti: la bigamia, la malattia fisica, la maternità al di fuori del matrimonio e, nel caso di Outrage, lo stupro. “Ida Lupino – come sottolinea Paolo Mereghetti – ha portato sullo schermo il suo essere femminile, confrontandosi con argomenti che il cinema maschile preferiva ignorare: una scelta pagata cara, perché, di fatto, la sua carriera di regista non riuscì mai a decollare quanto avrebbe meritato”.

Sottoposta, in decenni più recenti, a una progressiva riscoperta e rivalutazione, considerata come espressione di un “cinema al femminile” in eccezionale anticipo sui tempi, quando non addirittura proto-femminista, l’opera di Ida Lupino trova uno dei suoi titoli di punta in Outrage, primo film hollywoodiano mainstream ad affrontare direttamente il tema dello stupro dopo Johnny Belinda di Jean Negulesco. Grande estimatore della regista, da lui considerata “una vera pioniera”, Martin Scorsese definisce il film “un freddo studio comportamentale del male nell’ambiente più ordinario” (The Lives They Lived: Ida Lupino; Behind the Camera, a Feminist, “The New York Times Magazine”, 31 dicembre 1995). Costruito come un noir, Outrage non si sofferma, infatti, sull’atto di violenza subito dalla giovane Ann alla vigilia delle nozze, inequivocabile, seppure mai esplicitamente indicato come “stupro” nel film, in osservanza dell’allora imperante codice Hays. Si concentra piuttosto sul trauma profondo e difficilmente superabile che esso induce in chi lo subisce, sui cambiamenti che determina nei rapporti con gli altri, sulle reazioni che provoca nell’ambiente circostante, introducendo, con lucida preveggenza, temi focali di quella che oggi chiamiamo “cultura dello stupro” – come sostiene il critico Richard Brody. “Outrage è una speciale conquista artistica. Lupino affronta il tema dello stupro con una visione ampia dei suoi aspetti sociali. Integra una rappresentazione interiore e profondamente compassionevole di una donna vittima di stupro con una visione incisiva dei numerosi fallimenti della società che contribuiscono al crimine. Tra questi, l’incapacità legale di affrontare la diffusione dello stupro e la generalizzata pruderia e censura sessuale che rendono il crimine indicibile in senso letterale e finiscono per umiliare la vittima” (“The New Yorker”, 16 giugno 2014).

Ingressi: intero € 8, ridotto € 6 (soci AIACE, over 60, studenti)